E’ uscito il rapporto OCSE di cui parlavo nel
post-precedente. Ovviamente ero fuori, quindi mi han fregato tutti postando
come dei matti e battendomi sul tempo, maledetti loro. Non starò a tirarla per
le lunghe: gli osservatori hanno riscontrato irregolarità nella campagna
elettorale e nelle procedure di voto su un terzo dei seggi. L'accesso ai media di larga diffusione è stato quasi completamente negato ai concorrenti di Putin rendendo il risultato scontato.
E’ stata dura trovare il comunicato ufficiale, il web è praticamente invaso da notizie di questo tipo. E, come ha ironicamente annunciato Nomfup su twitter ‘per festeggiare la vittoria alle presidenziali una bella selva di arresti, vai così #navalny’.
E’ stata dura trovare il comunicato ufficiale, il web è praticamente invaso da notizie di questo tipo. E, come ha ironicamente annunciato Nomfup su twitter ‘per festeggiare la vittoria alle presidenziali una bella selva di arresti, vai così #navalny’.
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| Emad Hajjai Daily Cagle |
Uno dei primi a finire nel mirino è stato appunto
Alexei Navalny, blogger arcinoto e simbolo dell’opposizione, che l’ancora presidente in carica Medvedev chiamò 'pecora succhiaca**i' con un Tweet.
Tweet smentito poi dal Cremlino, ma quello che conta è il pensiero. Navalny, che aveva appena declamato alla folla che ha riempito piazza Pushkin per chiedere
nuove elezioni (20.000 persone secondo gli organizzatori) ‘Ci hanno derubato!' è stato arrestato. La protesta non si è fermata alla sola
Mosca, ma si è estesa anche a San Pietroburgo. L’opposizione ieri aveva
dichiarato che ‘il mondo non finisce il 4 marzo, dal 5 comincerà la battaglia' e ha mantenuto la parola. La polizia, ‘impreparata’ ha sgombrato i manifestanti.
Alexei Navalny, 35 anni, top blogger è una delle più importanti figure dell'opposizione. Comincia il suo blog nel 2008, pubblicando articoli di denuncia sulle irregolarità delle grosse imprese statali, come i gruppi energetici Gazprom, Rosneft e Transneft, e della Banca VTB. La popolarità del suo blog gli ha permesso di cominciare a mobilitare i suoi lettori in quella che lui stesso chiama un 'invincibile macchina per la protesta di massa' reclutando online volontari per investigare e diffondere su casi di corruzione e anomalie in vari settori del governo.
Nel 2011 lancia Rospil, un sito che non investiga e basta servendosi all'aiuto di collaboratori volontari, ma che richiede una sottoscrizione per poter pagare esperti che analizzino ed elaborino i casi via via proposti dal pubblico. Su 73 casi 39 sono stati trovati legittimi. Da febbraio, Navalny ha incominciato la campagna contro Putin e il suo partito Russia Unita, chiamandoli 'ladri e maneggioni'. Che a me ricorda qualcosa, non so a voi.
Nel 2011 lancia Rospil, un sito che non investiga e basta servendosi all'aiuto di collaboratori volontari, ma che richiede una sottoscrizione per poter pagare esperti che analizzino ed elaborino i casi via via proposti dal pubblico. Su 73 casi 39 sono stati trovati legittimi. Da febbraio, Navalny ha incominciato la campagna contro Putin e il suo partito Russia Unita, chiamandoli 'ladri e maneggioni'. Che a me ricorda qualcosa, non so a voi.
Secondo Aleksey Venediktov,
capo redattore della radio Ekho Moskyy, e una delle più autoritarie voci della
scena politica russa, le autorità hanno fatto un grave errore ad arrestare
Navalny e a trasformarlo in un ‘offline’, perché così gli consentiranno di
allargare la sua base di consenso agli indecisi o a chi non approvava i suoi
metodi.
Le dichiarazioni internazionali sulla regolarità o meno del voto sono confuse. L’America
chiede un rapporto privato, Cameron esprime ‘perplessità sulla validità delle
elezioni’, l’Europa è sulla stessa linea. Sicura l'approvazione dell’alleata Cina: Hu Jintao ha inviato le sue congratulazioni, che in gergo
politico equivalgono al placet.
Sarà dura per Putin mantenere il risultato elettorale.
Così dice Reuters.
Saltando di palo in frasca vi lascio con Ay Carmela, un'aria che fa parte della colonna sonora di Caro Michele di Monicelli. E stata una delle canzoni di battaglia della Spagna invasa dalle truppe napoleoniche e si tramandò fino alla resistenza repubblicana modificando il testo a seconda dell'occasione. Sicuramente i nostri genitori la conoscono, e anche parecchi giovani spagnoli, ma scommetto che pochi di voi l’hanno già sentita. Non appartiene alla nostra generazione di migranti, disoccupati e figli di papà. E’ molto bella e ha più di duecento anni. Leggere di Navalny e della mobilitazione in Russia me l'ha fatta tornare in mente.
Saltando di palo in frasca vi lascio con Ay Carmela, un'aria che fa parte della colonna sonora di Caro Michele di Monicelli. E stata una delle canzoni di battaglia della Spagna invasa dalle truppe napoleoniche e si tramandò fino alla resistenza repubblicana modificando il testo a seconda dell'occasione. Sicuramente i nostri genitori la conoscono, e anche parecchi giovani spagnoli, ma scommetto che pochi di voi l’hanno già sentita. Non appartiene alla nostra generazione di migranti, disoccupati e figli di papà. E’ molto bella e ha più di duecento anni. Leggere di Navalny e della mobilitazione in Russia me l'ha fatta tornare in mente.
Mi raccomando, insulti,(se proprio dovete),
commenti e suggerimenti nel box in calce.
A presto!
Ilaria Calamandrei
Ilaria Calamandrei
(Ah, ci tengo a precisare che non sono in possesso di nessuna immagine che compare in questo sito, tolte le foto originali. E' scritto nero su bianco da qualche parte ma non si sa mai. )

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