martedì 31 luglio 2012

C'ERA UNA VOLTA TIRAMOLLA


C’era una volta Tirammolla. Una specie di stufilone di liquirizia animato. Non posso nemmeno dire che c’era ai miei tempi. C’era a quelli dei miei genitori, quindi, a metà del secolo scorso. 


Per qualche tempo, intorno alla mia seconda  elementare, fece un breve, ma brevissimo ritorno, un capolino diciamo, in edicola, credo sull’onda dello strapotere di Topolino.
Il Tiramolla che conobbi io era più sfigato delle barzellette del Cucciolone, ma era solo una riedizione. La competizione con Topolino, il tentativo di imitare la versione anni ’90 di Mickey Mouse, hanno traviato la trama e il fumetto originale trasformandolo in una farsa.




Il Tiramolla originale aveva un cilindro, quello anni ’90 un berretto modello baseball ma anche modello raduno del papa. Il Tiramolla anni ’50 aveva il maggiordomo, quello anni ’90 una spalla che sembrava un incrocio tra Castelli della Lega e il commissario Basettoni. Da avere un anamnesi (la caduta nel caucciù e lo sviluppo di uno straordinario potere elastico) e uno scopo sociale (lotta contro il male, incarnato da un lupo di nome Pugacioff) Tiramolla si improvvisava, proprio come Topolino, nei panni di un detective privato.
Anche il Topolino anni ’90 non è che una versione, da sfaticato immigrato, da white trash irlandese, che neanche può pagarsi una camicia (del resto è un topo) diventa paladino del bene e della giustizia. E' il sogno americano, ci sta tutto, l’immigrato che diventa poliziotto pro bono (che non vuol dire per il bene ma gratis). 



Fu un flop, e l’unico motivo per il quale ne ho letto un numero è che la mia maestra ci dava dei compiti delle vacanze talmente mattoni che preferivo imparare a memoria gli ingredienti della Nutella, o leggere il ‘libro delle ore’ che sedermi a farli. Per darvi un’idea, l’estate del Tirammolla è quella di una nostra visita di cortesia di cui ho smarrito ogni ragione a una signora sarda, molto vecchia, di quelle che non hanno non dico la coca cola in frigo, ma manco la gazzosa. Mi fece un latte e menta e mentre mia madre faceva il suo dovere di cortese visitatrice io lessi ‘La vita di Santa Maria Goretti’, che è avvincente al punto giusto, credetemi.
Perché parlo di Tiramolla?
Perché mentre le zanzare collassano per i pesticidi e le sigarette rifiutano di spegnersi, su Rai 2 c’è l’Italia del beach volley. I loro (non ho capito se austriaci o australiani visto che non ho l'audio) sono i classici tipi da spiaggia, tatuati, abbronzati, scolpiti. I nostri sembrano Fantozzi e Filini con tutino da Tirammolla alle olimpiadi. Insomma sono i NOSTRI tipi da spiaggia. 
Il sogno italiano è un partigiano come presidente. 
Sempre e comunque, forza i nostri.