Andrea Pazienza, Satira, Baldini e Castoldi. Ritratto di Andreotti |
Il mio primo HOWTO. Che emozione! O che tristezza?
Perdo colpi, lo so. Dalle
recensioni culturali, dalle spinte riflessive sulla situazione mondiale, ad un
banalissimo HOWTO. Ma questa è una tesi di laurea sulla pubblicazione web,
mica ho deciso di fare ‘sto blog perché mi annoiavo. Affrontare il
web è una sfida che mi sta consumando. I social network poi sono il peggio del
peggio. Non faccio che maledirmi e maledire il mio Curatore. Mi sono fatta un
account twitter, uno bloglovin, perché BISOGNA FARLO per avere successo
online, per non parlare dell’uso smodato Facebook, e del terrorismo psicologico
che faccio agli amici. Nel bel mezzo di una cena, aggredisco letteralmente l'interlocutore con un perentorio: 'Hai letto il blog? Che ne pensi?' e il poveretto di turno è lì che trema dalla testa ai piedi e riesce solo a sussurrare: 'Carino il titolo'. A questo punto, credo che i miei dolci occhi mediterranei si spalanchino pronti a bersagliare: 'Se non mi dici che è bellissimo ti stacco la testa!'.
Mi sembra di vendere pomodori al mercato. Il mio umore è sempre più
instabile: discese ardite e risalite rafforzano la convinzione che tutte le piattaforme per la condivisione sono una dannazione, la cosa più deprimente
inventata dall’uomo subito dopo l’oil for food, il romanzo di formazione dell’800
e il fashion business.
Tornando all’HOWTO. Ho fatto
un giro online per capire cosa mancasse all’appello. Ho imparato a farmi le
sopracciglia in modo simmetrico grazie a una mitica estetista che dall’accento
mi pare o friulana o forse altro lombarda (non alto, proprio altro. Insomma, non milanese) in Come farsi le sopracciglia. Un tipo che sembra un curioso incrocio fra Guy Fawkes
e John Lennon ultimi anni, mi ha svelato che non sono l’unica a conoscere l'uso segreto di water e wc net per togliere la m*rda dalle scarpe (è
stato un brutto colpo, lo confesso) in come rimuovere la merda dalle scarpe.
Sono rimasta leggermente
perplessa nello scoprire che negli States, c’è una pazza che da consigli su come
mettersi due reggiseni uno sopra l’altro, per dare l’impressione di avere le
tettone senza chirurgia o wonderbra, sproloquiando per mezz’ora con il chihuahua in grembo in come far pensare alla gente che hai le tette grosse .
Il titolo è suo, io l'ho solo tradotto. Fatica inutile e braccia rubate all’agricoltura, un po’
come le mie ad essere sinceri.
Ma il genio vero emerge nei tutorial di arsenali
bellici fai-da-te: Come fare una bomba fumogena con nitrato di potassio e
zucchero. Come fare un lanciafiamme all’azoto liquido. Come fare bombe a mano
usando la nutella e l’olio per i freni. Com’è che non siamo ancora saltati tutti in
aria, con tutto il malessere sociale che, nonostante il sole stupendo, avvolge
ogni essere umano che incontro, è un mistero.
Ho lasciato youtube, disperata. Se ci sono tremila
tutorial per fare qualsiasi cosa, dalla manicure all’attentato alle Torri
Gemelle, cosa posso mai aggiungere, di mio? Non ho consigli di estetica
particolari. E anche se sono abbastanza anarchica, non ho conoscenze
scientifiche da divulgare. So fare la focaccia barese migliore della terra, ma
col cavolo che vi do’ la ricetta segreta senza un altro segreto culinario
in cambio. Le regole della cucina casalinga sono queste, non stiamo a cambiarle,
è sbagliato. Questo non è un blog di cucina. Ci ho messo anni a carpire le
tecniche della panificazione di famiglia e non le cedo a chicchessia! Per fare un esempio, la ricetta spiegata da mia nonna, secondo il principio pugliese del 'stai zitta e mangia' suona più o meno così: 'prendi la farina, lo lievito, la patata bollita olio sale e pomodori, le olive io non le metto. Schiacci la patata e impasti' E io: ‘Nonna, quanta farina? Quanta patata? Quanto Sale? Quanto lievito? Risposta, lapidaria, sempre la stessa, tra nonna, zie, mamma: ‘Quanto
basta’. Giuro, non ho mai ottenuto delucidazioni. Anni e anni di ricerca per capire cosa volesse dire quel quanto.
Tra l’altro comincio ha pensare che la condivisione sia la croce e delizia del web 2.0: si svende la conoscenza senza sapere dove andrà a finire, la si getta nel calderone con oscuri propositi di fama e gloria, abbracciando, armati di sacro fuoco o abbagliati dall'idealismo, un principio di comunità. A volte questo è un bene.
Puoi imparare l’arabo se ti va. Puoi studiare fisica quantistica o depilarti le ascelle in casa senza scottarti. Come fare una sega tantrica al tuo ragazzo o come fargli saltare la macchina se ti fa le corna. Ma attingendo dal
web e ributtando
nel web, non rischiamo di ricreare la tortura cinese dell'urina, quella del condannato costretto a bere il proprio piscio fino alla morte?
Lasciamo perdere il profondo, e torniamo in superficie a questo benedetto HOWTO.
Come fare le sigarette
rispamiando. Perché c’è la crisi, perché le sigarette sono arrivate a 5 euro al
pacchetto (dannato monopolio di Stato). Stiamo parlando di sigarette vere, con filtro marroncino picchettato, mica quelle rollate con il drum. Fumare costa. Così come si prende la bici per non svenarsi al distributore Esso, si può risparmiare anche sulle sigarette.
La soluzione più logica e più utile
sarebbe quella di comprare IL LIBRO e smettere di fumare e basta.
Ma c’è chi non vuole, chi non
riesce, e volere non è potere, è una pubblicità della Nike, figa, sì, ma fonte
di perpetue delusioni. Farsi le sigarette da soli è un tutorial scorrettissimo,
anti-etico, ma ancora in giro non c’è uno. Almeno credo e spero. Venendo al dunque, basta
procurarsi, al Tabacchi:
-Tabacco sfuso (consiglio quello
dell’American Spirit, senza schifezze dentro, ma sarà vero? Boh…)
-Una scatola di sigarette
vuote. Le vende la Rizla. 250 x 2 euro
-Un riempitore di sigarette OCB 8 euro
-Tanta pazienza. Che è rara ma anche gratis. Cosa ancora più rara.
Quello che vi occorre (foto: Alessia Calamandrei) |
Il processo è semplice:
mettere il tabacco nel riempi sigarette, rollare un po’, azionare una levetta e
riempire le sigarette una ad una, come spiegano le immagini che seguono.
Il procedimento 1 (foto: Alessia Calamandrei) |
il procedimento 2 (foto: Alessia Calamandrei) |
Il procedimento 3 (foto: Alessia Calamandrei) |
Facile no? Può diventare il
nuovo uncinetto, un anti-stress da fare davanti alla televisione, oppure
un impresa di famiglia, tipo le ‘bottiglie’ di salsa di pomodoro che hanno
allietato per anni le domeniche di molte case italiane, quelle da Bologna in giù
(al nord chissà cosa facevano visto che la Lega ancora non c'era). Per risparmiare e stare insieme mentre si lavora e si litiga, risolvendo le acredini e le turbe, senza
buttare i soldi dallo psicologo. Chiaro, se mettete i vostri pargoli a rollare
sigarette c’è il rischio che un Tribunale dei Minori vi tolga la custodia.
Purtroppo continuerete a dare
i soldi allo Stato e a farvi venire il tremolio alle mani e la voce da Oltretomba.
Puzzerete di posacenere, farete fatica a fare una rampa di scale e ci metterete
ore a prendere sonno. Ma non dovrete più pensare che in dieci anni di fumo avreste
potuto comprarvi una Golf, pagarvi una notte di sesso con Belen, rifarvi le
tette o il naso o qualunque cosa vi sembra un sogno irrealizzabile perché il
conto in banca è sempre in rosso e le spese sono tante. Secondo il mio futuro
cognato, una sigaretta riempita a mano viene a costare 7 centesimi, contro i 25 della sigaretta
Malboro in pacchetto. Se ne vale proprio la pena, sta a voi dirmelo.
Io, mannaggia a me, fumo.
Ilaria Calamandrei
Ilaria Calamandrei
(si ringraziano Alessia Calamandrei e Alessandro Cagnazzo per il supporto pratico e per le foto)