giovedì 15 marzo 2012

L'HOWTO - COME FARE SIGARETTE VERE RISPARMIANDO UN SACCO DI SOLDI

Andrea Pazienza, Satira, Baldini e Castoldi. Ritratto di Andreotti



Il mio primo HOWTO. Che emozione! O che tristezza?
Perdo colpi, lo so. Dalle recensioni culturali, dalle spinte riflessive sulla situazione mondiale, ad un banalissimo HOWTO. Ma questa è una tesi di laurea sulla pubblicazione web, mica ho deciso di fare ‘sto blog perché mi annoiavo. Affrontare il web è una sfida che mi sta consumando. I social network poi sono il peggio del peggio. Non faccio che maledirmi e maledire il mio Curatore. Mi sono fatta un account twitter, uno bloglovin, perché BISOGNA FARLO per avere successo online, per non parlare dell’uso smodato Facebook, e del terrorismo psicologico che faccio agli amici. Nel bel mezzo di una cena, aggredisco letteralmente l'interlocutore con un perentorio: 'Hai letto il blog? Che ne pensi?' e il poveretto di turno è lì che trema dalla testa ai piedi e riesce solo a sussurrare: 'Carino il titolo'. A questo punto, credo che i miei dolci occhi mediterranei si spalanchino pronti a bersagliare: 'Se non mi dici che è bellissimo ti stacco la testa!'.




Mi sembra di vendere pomodori al mercato. Il mio umore è sempre più instabile: discese ardite e risalite rafforzano la convinzione che tutte le piattaforme per la condivisione sono una dannazione, la cosa più deprimente inventata dall’uomo subito dopo l’oil for food, il romanzo di formazione dell’800 e il fashion business

Tornando all’HOWTO. Ho fatto un giro online per capire cosa mancasse all’appello. Ho imparato a farmi le sopracciglia in modo simmetrico grazie a una mitica estetista che dall’accento mi pare o friulana o forse altro lombarda (non alto, proprio altro. Insomma, non milanese) in Come farsi le sopraccigliaUn tipo che sembra un curioso incrocio fra Guy Fawkes e John Lennon ultimi anni, mi ha svelato che non sono l’unica a conoscere l'uso segreto di water e wc net per togliere la m*rda dalle scarpe (è stato un brutto colpo, lo confesso) in come rimuovere la merda dalle scarpe.
Sono rimasta leggermente perplessa nello scoprire che negli States, c’è una pazza che da consigli su come mettersi due reggiseni uno sopra l’altro, per dare l’impressione di avere le tettone senza chirurgia o wonderbra, sproloquiando per mezz’ora con il chihuahua in grembo in come far pensare alla gente che hai le tette grosse .
Il titolo è suo, io l'ho solo tradotto. Fatica inutile e braccia rubate all’agricoltura, un po’ come le mie ad essere sinceri. 

Ma il genio vero emerge nei tutorial di arsenali bellici fai-da-te: Come fare una bomba fumogena con nitrato di potassio e zucchero. Come fare un lanciafiamme all’azoto liquido. Come fare bombe a mano usando la nutella e l’olio per i freni.  Com’è che non siamo ancora saltati tutti in aria, con tutto il malessere sociale che, nonostante il sole stupendo, avvolge ogni essere umano che incontro, è un mistero.  






Ho lasciato youtube, disperata. Se ci sono tremila tutorial per fare qualsiasi cosa, dalla manicure all’attentato alle Torri Gemelle, cosa posso mai aggiungere, di mio? Non ho consigli di estetica particolari. E anche se sono abbastanza anarchica, non ho conoscenze scientifiche da divulgare. So fare la focaccia barese migliore della terra, ma col cavolo che vi do’ la ricetta segreta senza un altro segreto culinario in cambio. Le regole della cucina casalinga sono queste, non stiamo a cambiarle, è sbagliato. Questo non è un blog di cucina. Ci ho messo anni a carpire le tecniche della panificazione di famiglia e non le cedo a chicchessia! Per fare un esempio, la ricetta spiegata da mia nonna, secondo il principio pugliese del 'stai zitta e mangia' suona più o meno così: 'prendi la farina, lo lievito, la patata bollita olio sale e pomodori, le olive io non le metto. Schiacci la patata e impasti' E io: ‘Nonna, quanta farina? Quanta patata? Quanto Sale? Quanto lievito? Risposta, lapidaria, sempre la stessa, tra nonna, zie, mamma: ‘Quanto basta’. Giuro,  non ho mai ottenuto delucidazioni.  Anni e anni di ricerca per capire cosa volesse dire quel quanto. 

Tra l’altro comincio ha pensare che la condivisione sia la croce e delizia del web 2.0: si svende la conoscenza senza sapere dove andrà a finire, la si getta nel calderone con oscuri propositi di fama e gloria, abbracciando, armati di sacro fuoco o abbagliati dall'idealismo, un principio di comunità. A volte questo è un bene. Puoi imparare l’arabo se ti va. Puoi studiare fisica quantistica o depilarti le ascelle in casa senza scottarti. Come fare una sega tantrica al tuo ragazzo o come fargli saltare la macchina se ti fa le corna. Ma attingendo dal web e ributtando nel web, non rischiamo di ricreare la tortura cinese dell'urina, quella del condannato costretto a bere il proprio piscio fino alla morte?

Lasciamo perdere il profondo, e torniamo in superficie a questo benedetto HOWTO. 
Come fare le sigarette rispamiando. Perché c’è la crisi, perché le sigarette sono arrivate a 5 euro al pacchetto (dannato monopolio di Stato). Stiamo parlando di sigarette vere, con filtro marroncino picchettato, mica quelle rollate con il drum. Fumare costa. Così come si prende la bici per non svenarsi al distributore Esso, si può risparmiare anche sulle sigarette. 
La soluzione più logica e più utile sarebbe quella di comprare IL LIBRO e smettere di fumare e basta.

Ma c’è chi non vuole, chi non riesce, e volere non è potere, è una pubblicità della Nike, figa, sì, ma fonte di perpetue delusioni. Farsi le sigarette da soli è un tutorial scorrettissimo, anti-etico, ma ancora in giro non c’è uno. Almeno credo e spero. Venendo al dunque, basta procurarsi, al Tabacchi:

-Tabacco sfuso (consiglio quello dell’American Spirit, senza schifezze dentro, ma sarà vero? Boh…)



-Una scatola di sigarette vuote. Le vende la Rizla. 250 x  2 euro



-Un riempitore di sigarette OCB 8 euro



-Tanta pazienza. Che è rara ma anche gratis. Cosa ancora più rara. 



Quello che vi occorre (foto: Alessia Calamandrei)





Il processo è semplice: mettere il tabacco nel riempi sigarette, rollare un po’, azionare una levetta e riempire le sigarette una ad una, come spiegano le immagini che seguono.


Il procedimento 1 (foto: Alessia Calamandrei)



il procedimento 2 (foto: Alessia Calamandrei)




Il procedimento 3 (foto: Alessia Calamandrei)

Il procedimento 4 (foto: Alessia Calamandrei)


Facile no? Può diventare il nuovo uncinetto, un anti-stress da fare davanti alla televisione, oppure un impresa di famiglia, tipo le ‘bottiglie’ di salsa di pomodoro che hanno allietato per anni le domeniche di molte case italiane, quelle da Bologna in giù (al nord chissà cosa facevano visto che la Lega ancora non c'era). Per risparmiare e stare insieme mentre si lavora e si litiga, risolvendo le acredini e le turbe, senza buttare i soldi dallo psicologo. Chiaro, se mettete i vostri pargoli a rollare sigarette c’è il rischio che un Tribunale dei Minori vi tolga la custodia. 

Purtroppo continuerete a dare i soldi allo Stato e a farvi venire il tremolio alle mani e la voce da Oltretomba. Puzzerete di posacenere, farete fatica a fare una rampa di scale e ci metterete ore a prendere sonno. Ma non dovrete più pensare che in dieci anni di fumo avreste potuto comprarvi una Golf, pagarvi una notte di sesso con Belen, rifarvi le tette o il naso o qualunque cosa vi sembra un sogno irrealizzabile perché il conto in banca è sempre in rosso e le spese sono tante. Secondo il mio futuro cognato, una sigaretta riempita a mano viene a costare 7 centesimi, contro i 25 della sigaretta Malboro in pacchetto. Se ne vale proprio la pena, sta a voi dirmelo.
Io, mannaggia a me, fumo.

Ilaria Calamandrei


(si ringraziano Alessia Calamandrei e Alessandro Cagnazzo per il supporto pratico e per le foto)











lunedì 5 marzo 2012

LA PROTESTA - ARRESTATO ALEXEI NAVALNY, IL BLOGGER ODIATO DAL CREMLINO

E’ uscito il rapporto OCSE di cui parlavo nel post-precedente. Ovviamente ero fuori, quindi mi han fregato tutti postando come dei matti e battendomi sul tempo, maledetti loro. Non starò a tirarla per le lunghe: gli osservatori hanno riscontrato irregolarità nella campagna elettorale e nelle procedure di voto su un terzo dei seggi. L'accesso ai media di larga diffusione è stato quasi completamente negato ai concorrenti di Putin rendendo il risultato scontato.
E’ stata dura trovare il comunicato ufficiale, il web è praticamente invaso da notizie di questo tipo. E, come ha ironicamente annunciato Nomfup  su twitter ‘per festeggiare la vittoria alle presidenziali una bella selva di arresti, vai così #navalny’. 

Emad Hajjai Daily Cagle
Uno dei primi a finire nel mirino è stato appunto Alexei Navalny, blogger arcinoto e simbolo dell’opposizione,  che l’ancora presidente in carica Medvedev chiamò 'pecora succhiaca**i' con un Tweet. Tweet smentito poi dal Cremlino, ma quello che conta è il pensiero. Navalny, che aveva appena declamato alla folla che ha riempito piazza Pushkin per chiedere nuove elezioni (20.000 persone secondo gli organizzatori) ‘Ci hanno derubato!' è stato arrestato. La protesta non si è fermata alla sola Mosca, ma si è estesa anche a San Pietroburgo. L’opposizione ieri aveva dichiarato che ‘il mondo non finisce il 4 marzo, dal 5 comincerà la battaglia' e ha mantenuto la parola. La polizia, ‘impreparata’ ha sgombrato i manifestanti.




Alexei Navalny, 35 anni, top blogger è una delle più importanti figure dell'opposizione. Comincia il suo blog nel 2008, pubblicando articoli di denuncia sulle irregolarità delle grosse imprese statali, come i gruppi energetici Gazprom, Rosneft e Transneft, e della Banca VTB. La popolarità del suo blog gli ha permesso di cominciare a mobilitare i suoi lettori in quella  che lui stesso chiama un 'invincibile macchina per la protesta di massa' reclutando online volontari per investigare e diffondere su casi di corruzione e anomalie in vari settori del governo. 


Nel 2011 lancia Rospil, un sito che non investiga e basta servendosi all'aiuto di collaboratori volontari, ma che richiede una sottoscrizione per poter pagare esperti che analizzino ed elaborino i casi via via proposti dal pubblico. Su 73 casi 39 sono stati trovati legittimi. Da febbraio, Navalny ha incominciato la campagna contro Putin e il suo partito Russia Unita, chiamandoli 'ladri e maneggioni'. Che a me ricorda qualcosa, non so a voi. 



Secondo Aleksey Venediktov, capo redattore della radio Ekho Moskyy, e una delle più autoritarie voci della scena politica russa, le autorità hanno fatto un grave errore ad arrestare Navalny e a trasformarlo in un ‘offline’, perché così gli consentiranno di allargare la sua base di consenso agli indecisi o a chi non approvava i suoi metodi.  
Le dichiarazioni internazionali sulla regolarità o meno del voto sono confuse. L’America chiede un rapporto privato, Cameron esprime ‘perplessità sulla validità delle elezioni’, l’Europa è sulla stessa linea. Sicura l'approvazione dell’alleata Cina: Hu Jintao ha inviato le sue congratulazioni, che in gergo politico equivalgono al placet. 
Sarà dura per Putin mantenere il risultato elettorale. Così dice Reuters


Saltando di palo in frasca vi lascio con Ay Carmela, un'aria che fa parte della colonna sonora di Caro Michele di Monicelli. E stata una delle canzoni di battaglia della Spagna invasa dalle truppe napoleoniche e si tramandò fino alla resistenza repubblicana modificando il testo a seconda dell'occasione. Sicuramente i nostri genitori la conoscono, e anche parecchi giovani spagnoli, ma scommetto che pochi di voi l’hanno già sentita. Non appartiene alla nostra generazione di migranti, disoccupati e figli di papà. E’ molto bella e ha più di duecento anni. Leggere di Navalny e della mobilitazione in Russia me l'ha fatta tornare in mente.


Mi raccomando, insulti,(se proprio dovete), commenti e suggerimenti nel box in calce.
A presto!


Ilaria Calamandrei



(Ah, ci tengo a precisare che non sono in possesso di nessuna immagine che compare in questo sito, tolte le foto originali. E' scritto nero su bianco da qualche parte ma non si sa mai. )











LA VITTORIA - PUTIN PIANGE (per il vento) L'OPPOSIZIONE DENUNCIA BROGLI E IO PENSO A VIA COL VENTO


Il guaio delle notizie è che di solito fanno schifo e provare a renderle più gustose o divertenti a volte è ancora peggio. Se io vi citassi queste frasi, ad esempio:

‘Ho promesso che avremmo vinto. E abbiamo vinto. ‘

‘Questa vittoria è un punto di svolta che ha salvato il paese dale grinfie del nemico.’

‘C’è chi voleva distruggere le istituzioni e usurpare il potere. Il popolo ha mostrato oggi che questo non può accadere da noi, non passeranno!’ reuters

e vi ponessi un piccolo quiz, cioè di attribuirle a uno di questi simpatici personaggi conosciuti

a)      Berlusconi, dopo le elezioni che lo riportarono alla guida del governo l’8 maggio 2008 grazie a Mastella e alla spallata

b)      Voldemort mostrando il corpo apparentemente senza vita di Harry Potter dopo la battaglia di Hogwards

c)      Putin con lacrimucce commozione oppure no (‘non sto piangendo, è il vento’)  dopo aver passato le elezioni al primo turno il 4 marzo 2012 con risultati parziali che si aggirano intorno al 60%

non credo che riuscirei a farvi ridere, anzi. Probabilmente non vi darei neanche la forza di insultarmi a dovere nei commenti. Neanche se vi mostrassi questa vignette satirica, apparsa sul Daily Cagle.

Frederick Deligne per Daily Cartoons


Insomma, Putin ha vinto ancora.
L’opposizione russa è già pronta a contestare il risultato e denuncia brogli elettorali. Secondo I suoi portavoce, sarebbero stati organizzati autobus per trasportare gli elettori da un seggio all’altro e permettere il voto multiplo.

Ed ecco che qui la notizia forse serve a qualcosa.
A me questo ricorda moltissimo ‘Via col vento’ di Margaret Mitchell: il trasporto di massa per il voto multiplo fu il sistema utilizzato dai Repubblicani, con treni al posto di autobus ovviamente, per far risultare eletti i propri candidati nel Sud democratico e sconfitto dopo la Guerra di Secessione che viene citato nelle parti storiche del libro.

Se non l’avete letto, per snobismo, perchè vostra nonna e vostra madre vi hanno sfrangiato le scatole con il film, perchè lo trovate gay o non abbastanza gay, perchè è più facile trovare il dvd e in più il dvd costa meno del libro, vi consiglio vivamente di farlo. Magari, e si spera, non sarete d’accordo con la nostalgia dei bei tempi andati, quando c’erano gli schiavi che facevano tutto etc. Oppure, se covate una segreta passione per l’ingiustizia sociale e per il vivere di rendita potrete coltivarla immaginandovi di essere dei Belli del Sud con pantaloni color mostarda e pistola pronta o con gonnelloni a cerchio e Mami a seguito.  Comunque è una lettura che vi arricchirà, la trama è abbastanza avvincente anche se al 90% saprete come va a finire, solo gli alieni non hanno mai sentito parlare di ‘dopo tutto domain è un altro giorno’. Vi prometto che non vi farà sentire defraudati dal tempo che avrete speso per leggerlo, se sì invece venite pure qua a sputare insulti nella sezione commenti. Se vi dovesse piacere e farete fatica ad ammetterlo anche a voi stessi ricordate che è sempre facile nascondere un libro. E visto che va molto di moda fra i fashion blogger far vedere i propri vestiti, vi posto una foto della mia edizione vintage.

'Via col Vento', 3 volumi, Oscar Mondadori 1979, Milano


Comunque, tornando alla Russia e alle lacrime di Putin e dei suoi oppositori.
Nonostante l’operazione trasparenza messa in piedi dal governo russo (videocamere accese nei seggi durante il voto e spente al momento dello spoglio), aspetto di sentire quali sarà il giudizio degli osservatori internazionali, che terranno una conferenza proprio oggi fra un paio d’ore. 


Ilaria Calamandrei





sabato 3 marzo 2012

LO SPETTACOLO - DAL NASO DI GOGOL AL PENE DI PUTIN AL MUSEO D'ARTE EROTICA 'PUNTO G' DI MOSCA


Domani è il 4 marzo, ed oltre ad esserci il derby der Cupolone, a mancare 17 giorni alla Primavera che Primavera di fatto già è, ci sono le elezioni in Russia. Troppo ve ne fregherà, ma alle 20 ora locale sapremo se il compagno KGB, quello con il letto a Palazzo dove la D’Addario ha atteso Silvio, quello che ha cercato di riempirci di centrali nucleari (adesso vuole piazzarle ai Bielorussi, che per darvi un idea, vengono arrestati anche solo se battono le mani in strada. Non vergognatevi di non sapere nulla sui Bielorussi, neanche il nostro ex Ministro della difesa La Russa non ne sa niente, per tale figura di cacca cercate ballarò-la russa-casini-lukashenko su youtube o cliccate qui ennesima dimostrazione che siamo governati da dei bovari in completo, il titolo è una mia licenza poetica) Putin insomma, scalzerà il suo fantoccio Medvedev alla guida del paese. Secondo i più ottimisti c’è un margine del 10% che questo non avvenga perché pare che Putin non abbia rivali, come Messi. Nonostante le crescenti proteste che hanno portato in piazza numerosi cittadini Russi, sembra che il buon Vladimir, 16 anni passati al KGB, abbia la vittoria in tasca. Io sono ottimista e spero di no. Ho fiducia nei russi, anche se a giudicare dalle folle che hanno riempito Milano durante la MFW qualche dubbio che non tornino tutti a casa per votare e puntino su Parigi mi viene.  Poi Messi è fra i più grandi giocatori di tutti i tempi, Putin è fra i più personaggi politici dell’epoca, ma non è neanche il più  se vogliamo essere pignoli. (Riempite lo spazio bianco con l’aggettivo che ritenete più appropriato, io ne ho in mente uno che inizia per STR e fa rima con BONZO, ma non voglio certo condizionare nessuno).

L'amico Putin


il Museo dell’Arte Erotica di Mosca ha organizzato Putin e Anti-Putin, uno spettacolo di marionette che andrà in scena oggi, giorno della vigilia, biglietti a 25 euro esauriti. Il Museo, che si chiama PuntoG, è il più grande spazio espositivo a tema sessuale d'Europa, ed è stato aperto a Luglio del 2011. Messo in scena dal diciannovenne Oleg Vorontsov e dalla compagnia Marionettistica 18 centimetri (già dal nome si capisce quanto sono geni), Putin e Anti-Putin  è ispirato dal racconto di Nikolaj Gogol' Il Naso ne I racconti di Pietroburgo, dove il naso di un ufficiale, un bel giorno, lo abbandona per farsi i fatti propri.


Dalla mia libreria: I racconti di Pietroburgo, Garzanti 1967





Nella versione della 18 centimetri Putin perderà un'altra sporgenza, quella genitale, e fino a quando non riuscirà a ricongiungersi con lei, diventerà Anti-Putin, impotente ma democratico, in lotta contro la sua parte potente, tirannica e fallocrate,  un Putin che ce l’ha sempre duro, come Bossi.

la locandina di Putin e Anti Putin


Aleskander Donskoy, politico, uomo d'affari e mecenate, fondatore del museo, è già noto per queste provocazioni politiche a sfondo sessuale. Per noi cattolicissimi italiani, abituati a un 'mutande o non mutande' che mobilita la stampa nazionale per 2 settimane, la Russia sembra un miraggio di libertà, ma curiosamente, nella sua intervista a Reuters, Donskoy si lamenta del conservatorismo imperante che reagì indignato all’esposizione del quadro Wrestling di Vera Donskaya Khilko nelle sale del Punto G, dove Obama e Putin fanno a gara a chi ce l’ha più lungo, quasi a dimostrare che la Guerra Fredda è tutt'altro che finita. 

Wrestling di Vera Donskaya Khilko, olio su tela



‘Sono curioso di vedere che ‘posizione’ prenderà Putin dopo le elezioni’, conclude Donskoy con una risatina ‘Purtroppo ho l’impressione che vincerà quella autoritaria’. 







Il Putin eretto quindi. 







Mi immagino cosa succederebbe se questo accadesse in Italia. Lasciamo stare che il pubblico intellettuale è reazionario come pochi salvo poi scatenarsi in polemiche idiote e sprofondare riflessioni filosofiche su argomenti altrettanto idioti come il Grande Fratello o le sciacquette nazionali o peggio speculare su pasticciacci della cronaca nera, da noi il sesso fa poca satira. Eppure dovrebbe essere l'argomento comico per eccellenza, come la cacca, che fa schifo ad alcuni, piace ad altri (vedi Morandi) ma è parte indispensabile della quotidianità. Non abbiamo neanche un Museo del Sesso, a ben vedere. Niente preservativi di budello di epoca egizia protetti da teche di vetro con sotto la targhetta esplicativa. Ma poi il problema è un altro. Abbiamo troppi personaggi politici che sarebbe divertente vedere alle prese con un pene alter ego che si stacca e li trasforma in uomini migliori. Non so se questo voglia dire che siamo ancora una democrazia. Forse siamo solo un oligarchia con tante teste di c***o, che fa rima con struzzo, mazzo, ma anche qui, usate la fantasia.  

Si può sempre pensarla diversamente. Voi che ne dite? 

Ilaria Calamandrei

venerdì 2 marzo 2012

L'INCOMPRENSIBILE - Molestie sessuali in un locale del centro di Milano


Ieri sera, in Brera. Siamo pigiati in un noto locale del centro grosso come un box, dove c’è la fila per entrare e un drink costa dieci euro, e mentre rassegnati cerchiamo di ballare ‘ai se eu te pego’ contendendoci tre metri quadrati in venti, succede il fattaccio. Dopo essere stata a lungo oggetto delle attenzioni di un gruppetto molesto e brufoloso, a una mia amica ( molto bella ma senza trucco, scarpe da ginnastica e jeans andanti) viene infilato un dito nel sedere. Così. Ovviamente lei si gira e stampa al molesto un ceffone in faccia. Meno ovvi gli sviluppi nei quali la scena si svolge poi. Un piccolo dramma sociale che posso descrivere come segue.

Il buttafuori cerca di buttare fuori lei e non il nanerottolo, che peraltro si allontana dal centro della scena, si issa ben visibile su un divanetto e comincia a mimare: ‘fatemi un pompino troie’, un po' come allo stadio.

Un incrocio fra l’inizio di ‘2001: odissea nello spazio’ e un ultras scatenato contro la fazione avversaria. Invece di essere in uno zoo, in un documentario sui progenitori della specie umana, o sugli spalti del Meazza era al Patouscino. Invece di un osso spolpato e una banana in mano aveva un gin tonic e un braccialetto fluo. Una bizzarra coccarda tricolore era appuntata sulla sua giacca, presumibilmente recante la scritta: Homo italicus neandertal.

Uomo di Neanderthal. Ricostruzione del Museo di Storia Naturale di Chicago







Gli amici di lui, serafici, vengono incontro a noi che ci siamo messi in mezzo. 'Non è successo nulla è stato un malinteso' è sulle bocche di tutti loro.  Perché allora la scimmietta si è arrampicata così in alto? Loro erano in tanti, noi quattro donne e tre uomini, di cui due ignari al bar. 

Le amiche di lui strillano come galline o partorienti iper ventilate, sciorinando la cantilena:' calmati, ti vuoi calmare, io ho visto la scena, lei gli ballava addosso si sono solo urtati' et cetera. Il classico esempio di solidarietà femminile. Non so cosa augurare a queste ragazze se non che continuino a vivere con le fette di salame sugli occhi, la realtà potrebbe ucciderle. 







La ragazza di lui,  contemporaneamente disperata e affranta e incazzata, nei panni di Donna Pia che ci ringrazia con sarcasmo, urlando, perché la musica è alta e il dispiacere la devasta, di ‘avere rovinato la festa di laurea del suo ragazzo’. Perché l’homo italicus è pure fidanzato, con una dieci volte più carina che si preoccupa di difenderlo a spada tratta mentre lui seguita a mimare ‘ciucciami sta banana’. Senza che il minimo dubbio la attraversi. Auguri anche a te sorella.

Finisce a tarallucci e vino e la festa di laurea che si sposta, ormai rovinata, altrove. La mia amica prende la cosa con lodevole ironia. Io non posso fare a meno di pensare, e mi sorge un dubbio che potrebbe chiarire giusto lui, l’homo italicus, neo ingegnere, campione genetico di coraggio e anello mancante: perché mai il dito nel culo di una sconosciuta, dov’è l’attrattiva? Che ci hai fatto mai? Lo hai annusato

Boh!

Ilaria Calamandrei