martedì 9 aprile 2013

IL MIO IO PROFANO, IL SALONE E IL FUORISALONE


Piazza San Babila nei giorni del Salone - Foto di Marco Savoia


Capita solo a me o anche voi vi sentite spaesati quando la città si riempie di invasori del Pianeta Trendy, che non solo ingolfano il traffico, fregano taxi e parcheggi e mettono in mostra assurde mise da bella stagione anche quando fa un freddo boia, ma soprattutto nel loro sforzo di essere diversi risultano tutti uguali, come gli Orientali per gli Occidentali? In anni e anni di Salone e Fuorisalone ricordo pettinature, tinte di rossetto, gambe viola e neanche una faccia.

Prima aspettavo questa settimana come da bambina il Natale. Alcool e feste gratis, se avete presente fate ilike con il pensiero.
Adesso, come spesso succede con le cose delle quali si abusa, ho sviluppato una curiosa allergia, per cui ogni volta che sento le parole ‘evento da non perdere’ ‘Salone’ e ‘Fuorisalone’, mi ricopro di bolle e mi viene solo voglia di perdere l’evento per farmi una tisana di tiglio e leggere qualche pagina della ‘Ricerca del Tempo Perduto’ di Proust. In sei anni sono arrivata a pagina quattro del terzo libro. Con le Settimane della Moda, la Fashion Vogue Night Out conto di finire nei prossimi tre anni.

Per questo aprile 2013 ho deciso di invertire la tendenza, di perdermi tutti quegli eventi che dallo stile pomposo del comunicato stampa mi hanno fatto venire in mente un povero addetto sottopagato che si spertica nelle lodi di un oggetto e di un artista solamente perché in fondo al suo cuore pensa che è una cagata pazzesca e che il designer dovrebbe darsi all’asfaltatura delle strade, ma è sottopagato per non dirlo. Uscirò di casa per andare solo a quelli  che mi hanno convinto a viaggiare un po’ con la fantasia e a immaginare che io ci possa capire qualcosa. 
Anche per non incorrere in un mio incubo ricorrente: sfottere l’installazione con commenti profani mentre il designer è alle mie spalle. Capita solo a me? 

Foto di Marco Savoia


2 commenti:

alita ha detto...

A me manca il salone!! Provateci voi a vivere in una citta' dove il bere gratuito e' un miraggio, l'alcool per strada dopo le nove di sera e' bivacco, i vernissages equivalgono alla tinteggiatura delle pareti e il massimo dello Style gira per la citta' sotto forma di capigliature improbabili durante il Cosmoprof !!

kalamand-ray (Ilaria Calamandrei) ha detto...

Non l'ho scritto x fare la figa, la dippiù annoiata, ma se leggo ancora di incensi bruciati sugli altari del design vomito. Mi ricorda Sciccherie 'rivoluzionare lo spremi-agrumi'