Ho uno straordinario senso
del pericolo. Stanotte alla prima scossa ero in piedi, in pigiama, indecisa sul da farsi, con in mano un libro, una coperta e una bottiglia impolverata di
grappa per curare i feriti e riscaldare i cuori. Nel giro di cinque minuti,
quando mi è parso chiaro che il pericolo era passato, ho poggiato la coperta
e il libro e rimesso la grappa nel mobile dei liquori, dove rimarrà fino alla
prossima scossa sismica. Incapace di riprendere sonno ho incominciato una ricerca sull’iphone digitando ‘terremoto Milano’.
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| Il terremoto del 20 maggio 2012 |
Invece di trovare notizie sulle scosse che avevo appena avvertito, ho trovato la riforma: in data 16 maggio 2012 è stato ufficializzato il decreto di riforma della
Protezione Civile che lascia a piedi un’altra categoria di ‘deboli’, dopo i
portatori di handicap e gli artisti: i terremotati.
Lo Stato non risarcirà più i
danni provocati dai terremoti, dalle alluvioni, da tutti i fenomeni naturali.
La cosa curiosa è che la notizia, comparsa sulla Gazzetta Ufficiale venerdì,
sta incominciando a spargersi solo adesso, forse proprio grazie ad altre
persone che spaventate come me, hanno casualmente trovato un trafiletto da qualche parte
mentre cercavano di stabilire l’epicentro del sisma che ha spaventato il
Paese dalle Alpi agli Appennini. E' previsto un 'periodo di transizione sperimentale prima che il provvedimento diventi definitivo'.
Notizia per molti versi tutt'altro che rassicurante.
Rimando per approfondimenti a un breve e chiaro articolo trovato sul Sole 24 Ore, basta cliccare il link.
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